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L'alimentazione, dimmi cosa mangi e ti dirò come stai.

Chi è in cura da me o chi mi conosce, sa che accordo un'importanza capitale all'alimentazione e il suo rispettivo ruolo nel mantenimento della salute. Faccio spesso l'esempio dell'auto e del suo specifico carburante. Qualora dovessi rifornire la mia auto con del diesel allora che funziona normalmente con la benzina senza piombo 95, è molto probabile che avverrà un guasto al motore importante con l'immobilizzazione quasi instantanea del veicolo. Invece, se la mia automobile è stata progettata per avere della benzina senza piombo a 98 ottani e continuo a mettere della benzina a 95 ottani, il guasto non sarà dietro l'angolo, ma si rischia a lungo termine di danneggiare il motore.


Lo stesso avviene con l'alimentazione. Si potrebbe equiparare il rifornimento di diesel nella mia auto a benzina 95 alla malattia acuta e il rifornimento di benzina 95 nella mia auto progettata con benzina 98 alla malattia cronica.


L'avrete capito, in entrambi i casi, i danni possono essere considerevoli. Tutto ciò avviene con l'alimentazione. Con la rivoluzione industriale del dopo guerra, negli scafali dei negozianti, poi dei supermercati, i cibi trasformati industrialmente sono sempre più presenti e quelli ottenuti naturalmente scarseggiano. Questo è assolutamente illogico e molto dannoso per l'intero organismo.


Molti prodotti chimici per la conservazione sono sempre più utilizzati. Questi prodotti hanno il nome di emulsionanti, conservanti, additivi o coloranti. Senza parlare dei farmaci, spesso antibiotici o ormoni, utilizzati in maniera intensiva nell'allevamento di animali da macelleria. Oltre a condizioni crudelli di allevamento (ma questo è un'altro discorso), tutti questi prodotti chimici si ritrovano nell'organismo di chi li consuma. Voglio essere chiaro, il mio non è un intento a farvi diventare vegetariani o vegani, anche perché spesso vedo persone che non consumano carne o prodotti d'animali con carenze a dir poco preoccupanti. Il mio è piuttosto rendervi attenti a cosa mettere nel vostro piatto. Esistono delle carni buone, ad esempio la selvaggina che non contiene nessun tipo di prodotoi chimico che ritroviamo invece negli allevamenti intensivi. Gli antibiotici e specialmente gli ormoni contenuti in quelle carne avranno una grossa influenza negativa sul vostro sistema immunitario e sul vostro sistema endocrino.


In nome del sacrosanto principio della resa, gli animali di allevamento sono somministrati con:

  • farmaci, molti dei quali sono molecole sintetiche che non esistono in natura,

  • ormoni per farli ingrassare rapidamente,

  • antibiotici per accelerare la crescita,

  • tranquillanti somministrati prima della macellazione per ridurre lo stress che fa diventare nera la carne, rovinandole il sapore.


Ma come scritto, oltre alla somministrazione all'animale vivo di questi cocktail, ci sono anche additivi, antiossidanti, coloranti, emulsionanti e altri conservanti.


È difficile discernere quali di queste molecole siano la causa di problemi e quali no. Vediamo quindi quali sono i più pericolosi, quelli da evitare in via prioritaria.


Additivi da evitare


Purtroppo l'elenco degli additivi tossici da evitare è molto lungo:

  • additivi a base di alluminio come il solfato di alluminio (E520),

  • fosfato di sodio e alluminio (E541),

  • idrossianisolo butilato (E320) che l'agenzia internazionale per la ricerca sul cancro ha classificato come "probabilmente cancerogeno",

  • tartazina (E102) che si ritrovano negli alcolici (aperitivi a base di vino ad esempio), giallo chinolina (E104) e azorubina (E122).


I più devastanti


  1. Glutammato (da E622 a E625), un killer dei grassi

  2. Aspartame: falso zucchero e falso fratello


Ecco alcuni consigli per limitare l'impatto degli inquinanti alimentari sulla salute:


  • utilizzare prodotti freschi e biologici,

  • favorire come cereali il riso integrale bio e il grano saraceno bio,

  • eliminare il latte di animale e i suoi derivati,

  • mangiare alimenti freschi, di stagione appena raccolti (o che non soggiornino per settimane in celle frigorifere),

  • mangiare alimenti in base alla propria sindrome di Medicina Tradizionale Cinese in base alla dietetica,

  • evitare di pensare che un alimento possa fare bene a tutti. Farà bene a una certa persona e male a un'altra (sui principi delle dietetica di Medicina Tradizionale Cinese),

  • mangiare alimenti che si avvicinino il più possibile ai prodotti originali,

  • evitare prodotti trasformati,

  • leggere le composizioni evitando gli additivi (quando leggete un "E" seguito da un numero oppure un nome strano, non comprate quell'alimento),

  • utilizzare l'applicazione Yuka anche se certi additivi li considera poco pericolosi (vale il discorso di quanto detto: assumere un prodotto più vicino possibile al suo stato naturale senza troppe trasformazioni). Non appena vedete un additivo, meglio evitarlo,

  • consumare solo ed esclusivamente oli spremuti a freddo (gli oli spremuti a caldo per aumentare il rendimento portano a patologie degenerative gravi),

  • assumere oligoelementi, vitamine, micoterapici in dosi fisiologiche e probiotici.


Farò un articolo più avanti sui metalli pesanti che ognuno di noi ha nel suo organismo, sul come individuarli e come eliminarli. Mi tengo a disposizone per eventuali ulteriori chiarimenti.


N. M. V.








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