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L'aromaterapia

Immagine del redattore: Mirko VillaniMirko Villani

Cos'è l'aromaterapia? A mio avviso il termine di "aromaterapia" non rende giustizia alle straordinarie facoltà degli oli essenziali in quanto noto grande confusione e anche tante informazioni sbagliate su quest'ultimi.


Purtroppo, nella categoria degli oli essenziali, si trova di tutto e non solo unicamente quelli ad uso terapeutico. Ma cosa sono gli oli essenziale? Gli oli essenziali sono miscele di composti naturali estratti dalla frazione aromatica della pianta. Un'essenza può essere utilizzata in aromaterapia terapeutica qualora presenta delle caratteristiche specifiche che la rendono allo stesso tempo sicura ed efficace. Si stima che solo il 5 % degli oli essenziali prodotti sia destinato all'aromaterapia. Il restante 95 % è prodotto per soddisfare l'industria (alimentare, profumeria, detersivi,...). Di conseguenza, quello che spesso viene etichettato come olio essenziale, non ha niente a che vedere con essi, ma si tratta purtroppo spesso di prodotti sintetici che riproducono una semplice fragranza e che non ha nulla di naturale e integro.


Le categorie degli oli essenziali sono le seguenti:

  • oli essenziali industriali (grado 1);

  • oli essenziali alimentari e per profumeria (grado 2);

  • oli essenziali di grado terapeutico (grado 3).


Le etichette che troviamo sui flaconi degli oli essenziali possono creare tanta confusione e indurre a pensare, in modo sbagliato, che un olio essenziale industriale o un olio essenziale per l'industria alimentare o per profumeria siano dei buoni prodotti.


In verità, un olio essenziale industriale non potrebbe chiamarsi olio essenziale. Questi oli sono composti di derivazione del petrolio o della chimica sintetica, prodotti in laboratorio per riprodurre la fragranza dei corrispondenti naturali di cui non hanno nessuna caratteristica basilare per essere definiti oli essenziali. Trovano utilizzo nella cosmesi, nell'industria, nell'aromatizzazione di bevande, nella profumazione ambientale, e comprendono anche fragranze prodotte diluendo o allungando un olio essenziale naturale con un solvente o un diluente inodore e insapore al fine di aumentarne la resa.


Gli oli essenziali di grado 2 utilizzati in profumeria o nell'industria alimentare, non hanno niente a che fare nell'aromaterapia. La standardizzazione capitale per l'industria fa si che gli aromi sintetici vengono preferiti a quelli naturali in quanto sono meno soggetti a tutte le variabili legate al metabolismo delle piante che influenzano la resa qualitativa e quantitativa delle materie aromatiche naturali, oppure le piante vengono coltivate con il sostegno massiccio di fertilizzanti, antiparassitari e insetticidi. Su questa falsa linea, l'estrazione degli oli essenziali di grado 2 deve soddisfare il massimo rendimento con il minimo sforzo, ossia con l'obiettivo di estrarre la maggior quantità possibile in tempi rapidi, abbinato a costi ridotti. Non per niente, l'estrazione di questi oli si fa con solventi sintetici, poco salutari.


Gli oli essenziali di grado 3, ad uso terapeutico sono prodotti espressamente per l'aromaterapia e devono dunque rispettare dei valori di qualità molto elevati, come l'estrazione, la provenienza, la purezza al 100 %, tutto ciò certificato con analisi serie e affidabili. Questo sta a significare che nessun composto sintetico o artificiale non potrà essere aggiunto e non si potrà rimuovere nessun componente dall'essenza. La pianta da cui viene ricavato un olio essenziale di grado 3 terapeutico deve provenire da raccolta spontanea o da coltivazione biologiche. Anche il periodo di raccolta dovrà corrispondere alla parte della pianta interessata. L'estrazione avvera nei tempi previsti con i modi giusti per ogni olio essenziale e con i materiali più consoni. La distillazione riveste un'importanza capitale con una temperatura e una pressione determinata e questo per una durata atta a garantire l'estrazione, senza esasperare i parametri (si dice di non esasperare la pianta, ossia tirare il giusto da quanto è pronta a offrire). L'utilizzo di aditivi, solventi o altri prodotti chimici per l'estrazione sarà vietato. Il prodotto così ottenuto è sottoposto a delle analisi che ne garantiscono l'assoluta sicurezza e i parametri raggiunti di qualità. Qualora un'olio essenziale ad uso terapeutico venisse venduto a un costo basso, questo è un segno che ci troviamo di fronte a un prodotto adulterato.


Si parla di chemotipo per un olio essenziale, ossia il suo costituente dominante o sul piano quantitativo (maggiormente presente) o sul piano qualitativo (maggiormente caratterizzante). Sull'etichetta di un boccettina di un olio essenziale, il chemotipo viene indicato con la sigla "ct". Un terapista professionale che utilizza gli oli essenziali non può prescindere dalle basi di chimica e biologia. Un professionista del ramo non potrà dunque esercitare la sua professione senza conoscere il grado e il chemotipo degli oli essenziali che consiglia. In effetti, gli oli essenziali terapeutici vengono classificati in base al loro chemotipo. Sono utilizzati per un impiego mirato professionale al fine di garantire la sicurezza all'utilizzatore. Si riconosce una ditta produttrice di oli essenziali terapeutici seria, qualora le analisi dei chemotipi siano ripetute per ogni lotto. In effetti, il chemotipo principale può cambiare da un lotto all'altro. Una variazione, anche minima del chemotipo vanno ad incidere direttamente sulle possibili applicazioni. Non verrà preso unicamente il costituente dominante ma l'intera struttura chimica di un olio essenziale con un'importanza fondamentale per il rapporto tra i diversi composti e la conformità ad alcuni parametri. Approfondire l'aromaterapia significa studiare in maniera dettagliata i chemotipi con rigore scientifico, così da potere individuare per ogni olio essenziale le molecole attive biochimicamente su un numero di patologie. I chemotipi sono riconosciuti a livello scientifico con tanto di pubblicazioni. L'associazione tra la denominazione latina della pianta e l'indicazione del chemotipo consente la comprensione precisa della modalità d'azione degli oli essenziali, portando l'utilizzo di terapie naturali potenti ed efficaci. La conoscenza è essenziale in quanto l'olio essenziale sulla persona sbagliata oppure il modo di assunzione sbagliato potrebbe anche mettere a rischio in maniera molto grave la salute di che li utilizza.


L'esistenza dei chemotipi di una stessa pianta dipenderà dalla natura del suolo, dall'altitudine, dal sole, dal clima e dai tipi di vegetali che crescono vicino alla pianta di nostro interesse. In altre parole, si può dire che il chemotipo di una pianta dipenderà dall'ambiente. La lavanda nel sud della Francia non avrà gli stessi chemotipi della lavanda che crescerà nei giardini in Ticino. Queste differenze avranno un'importanza capitale sulla cura di una determinata patologie con differenze a dipendenze del chemotipo constatato in queste due piante di lavanda.


Ogni chemotipo, essendo chimicamente diverso dagli altri, si distinguerà per determinate attività terapeutiche, ma anche per tossicità molto variabili. Una delle piante con la più grande varietà di chemotipi sarà il Thymus vulgaris. Qualora un terapista consiglia l'olio essenziale di timo, omettendo la specificazione del chemotipo, potremo allora farci delle domande sul grado di competenze di questo individuo in quanto a dipendenza del chemotipo del timo, si avranno effetti ben diversi tra loro, malgrado che saremo sempre in presenza di Thymus vulgaris.


L'olio essenziale di Thymus vulgaris ct thujanolo è sicuro con proprietà antiinfettive, stimolanti, rigeneratrici delle cellule epatiche ed è difficile che produca effetti collaterali se utilizzato nella giusta maniera. L'olio essenziale di Thymus vulgaris ct timolo è invece un antibatterico piuttosto potente con proprietà caustiche per il derma ed epatotossiche a dosi elevate e prolungate, motivo per cui va utilizzato con precauzione sotto la supervisione di un esperto in materia e solo per certi individui.


Le analisi necessarie a garantire una qualità costante, riproducibile, sicura ed efficace degli oli essenziali sono particolarmente costose. Per questo motivo, molti produttori fanno scelte superficiali e approssimative. Utilizzare gli oli di questi produttori conduce automaticamente a fallimenti terapeutici con anche gravi conseguenze sulla salute.


Gli oli essenziali agiscono sul nostro organismo, ma anche sul piano mentale, emozionale o della psiche e sul piano energetico o vibrazionale (fisica quantistica). L'aromaterapia è una disciplina olistica, ma molto delicata allo stesso tempo. Visto la complessità della materia, è utile delimitare nel modo seguente le diverse branche:


  • Aromaterapia applicata: questa branca si concentra sull'interazione che nasce tra l'olio essenziale e l'organismo a livello fisico e a sua volta viene distinta in tre sottocategorie:

    • l'aromaterapia propriamente detta che si occupa dell'azione terapeutica degli oli essenziali,

    • l'aroma-SPA che si occupa del campo estetico per la bellezza del corpo;

    • l'aromaterapia per tutti i giorni che si rivolge agli impieghi in cucina, per la casa, per l'ambiente e cosi via.


  • Psicoaromaterapia: questa branca si concentra sugli effetti degli oli essenziali sulla psiche. Propone una classificazione dei tipi psicologici basata sulla corrispondenza di date personalità con alcune fragranze, i cosidetti aromatipi.


  • Aromaterapia sottile: questa branca studia attraverso la fisica quantistica l'attività vibrazione degli oli essenziali. Agisce sulle energie che l'essere umano produce, riceve e modifica. Si occupa anche degli influssi ambientali e delle ricerche spirituale.


Un altro sistema di catalogazione degli oli essenziali proviene da Piesse, profumiere francese attivo nel XIX secolo che li aveva suddiviso in tre categorie definite "note aromatiche", basandosi sui tempi di evaporazione delle sostanze volatili. Ogni olio essenziale dispone di tre note, ma una di essa è dominante. Le note non classificano solo il profumo ma anche il suo comportamento. Per analogia, in base alla nota, si possono classificare anche situazioni o persone. In questo modo, potremo ricorrere all'aiuto degli oli essenziali suddivisi per note di appartenenza anche quando occorre riequilibrare un aspetto del carattere di una persona. Nello specifico:


  • Note alte: dette di testa, sono immediatamente percepibili poiché evaporano immediatamente. Gli oli essenziali con note alte hanno una bassa persistenza, sono estremamente volatili, dinamici, attivi, stimolanti, sono caratterizzati da vibrazioni dalla frequenza elevata che sono veloci e leggere. Sono i profumi che si avvertono per primi e per primi svaniscono, in media si attenuano dopo 15 minuti. Annusandoli sembra di percepirne il profumo a livello di testa. Agiscono dal basso verso l'alto, sono adatti alle attività mentali e che richiedono concentrazione, infondono chiarezza alle idee, agiscono sull'umore innalzandolo. Appartengono a questa categoria, l'arancio, il bergamotto e in generale gli agrumi, le mente, l'albero del tè, gli eucalipti.


  • Note medie: dette di cuore, richiedono un tempo più lungo per essere percepite, hanno volatilità e persistenza media, la loro durata va dai 15 minuti alle 4 ore. Le loro vibrazioni sono più ampie e rotonde; sono maggiormente avvolgenti, intensi e sensuali e richiamano ai sentimenti e alle emozioni. Hanno un effetto riequilibrante sui vari organi. Si possono citare in questa categoria quasi tutti i fiori come la camomilla, il neroli, la rosa, la melissa, la lavanda e alcune erbe come la salvia sclarea.


  • Note basse: dette di coda, sono poco volatili e richiedono un tempo di percezione ancora maggiore, sono quelle che persistono più a lungo, anche quando le fragranze di cuore sono evaporate; hanno un profumo intenso e penetrante. Le loro vibrazioni sono profonde e pesanti. Richiamano il mistero, l'antico e il passato. Aiutano a dare stabilità e forza e a riconnettersi alle proprie radici, hanno un effetto calmante, stabilizzante degli umori, sono dei regolatori. In profumeria vengono utilizzate anche per fissare le altre note. Appartengono a questa categoria la maggior parte dei legni e delle resine quali mirra e incenso alcuni balsami e spezie come la cannella, il chiodo di garofano, il pepe, il pino, il vetiver.


Oltre alle note, si possono classificare gli oli essenziali in livelli. Sono tre e derivano dai tre strati vegetativi principali: alberi (livello arboreo), arbusti (livello arbustivo) ed erbe (livello erbaceo):


  • Arboreo: gli alberi sono solitamente altri più di 5 metri. Hanno un tronco che separa le radici dalla chioma e un ciclo vitale medio-lungo. Gli oli essenziali estratti dagli alberi hanno vibrazioni lente e profonde, poiché per gli alberi il tempo è relativo. Per questo, sono più indicati in caso di patologie croniche e tutte le volte in cui ci sia bisogno di sostenere il sistema immunitario. I loro effetti si vedono nel lungo periodo (cipresso, abete, pino, eucalipti).


  • Arbusti: gli arbusti sono in parte simili all'albero, in quanto hanno una parte legnosa che però normalmente non arriva a superare i 5 metri di altezza. Non sempre questa parte legnosa costituisce un vero e proprio tronco: in alcuni casi, anzi, è solo una parte abbozzata e molto vicina al terreno dalla quale partono i rami. Anche gli arbusti come gli alberi, hanno bisogno di tempo per crescere e di spazio per svilupparsi. Possono vivere a lungo e, rispetto agli alberi, si adattano di più e resistono maggiormente ai traumi. Utilizziamo gli oli essenziali estratti dagli arbusti quando vogliamo trasmettere vibrazioni più armoniche ed equilibrate, per riequilibrare un intero apparato o per operare una buona prevenzione. I loro effetti si apprezzano meglio nel medio periodo (agrumi, ginepro e rosa).


  • Erbe: le erbe non presentano alcuna parte legnosa, possono avere steli o anche un fusto vero e proprio ma mai ricoperto dal legno e questo è dei loro elementi caratterizzanti. Di solito non superano il metro di altezza e si differenziano molto tra loro per forma, colore e dimensioni. La parte aerea della pianta ha normalmente una durata annuale, mentre la radice rimane quiescente nel terreno in modo da consentire la crescita di una nuova pianta l'anno successivo. Hanno un ritmo di crescita molto veloce, si adattano facilmente e possono propagarsi fino a coprire interamente il suolo. Le radici non arrivano mai in grande profondità. Se vengono danneggiate sono in grado di ricrescere velocemente. Gli oli essenziali estratti dalle erbe hanno vibrazioni acute, fresche, dinamiche. Possiamo utilizzarli quando abbiamo bisogno di un'azione veloce, per infezione acute o nelle stadio iniziale di una malattia. I loro effetti sono di solito immediati. Sono meno gestibili rispetto agli oli essenziali appartenenti agli altri livelli (camomilla blu e camomilla romana, salvia, timo, verbena, melissa, lavanda).


In questo breve riassunto, è importante esaminare le caratteristiche delle famiglie chimiche alle quali appartengono le molecole che compongono gli oli essenziali. Al loro interno troviamo solo cinque tipi di atomi:

  • carbonio (C),

  • idrogeno (H),

  • ossigeno (O),

  • azoto (N),

  • zolfo (S).

Una prima distinzione può essere fatta tra composti semplici, composti ossigenati, composti azotati e composti solforati.

I composti semplici sono idrocarburi. Sono formati solo da carbonio e idrogeno. Hanno un'energia tranquilla, senza picchi eccessivi e la coesione degli atomi è molto forte. Questo significa che a livello biochimico e farmacologico esplicano un'azione dolce e tranquilla. Fra questi troviamo i sesquiterpeni.

I composti ossigenati sono composti costituiti da tre atomi: carbonio, idrogeno e ossigeno. L'ossigeno ha un'energia molto alta con picchi e punte, può provocare danni se non è ben regolata. Tra questi troviamo esteri, alcoli, ossidi, aldeidi.

I composti azotati sono molto adattabili, duttili e possono esprimersi molto dolcemente o in modo molto spigoloso (tipo i composti ossigenati). Possono anche passare inosservati. I composti solforati possono essere dolci o aggressivi, ma non passano mai inosservati anche se presenti in piccolissime dosi.

Suddividendo ancora possiamo dire che le molecole possono essere di tre tipologie:

  • rilassanti: esteri, aldeidi alifatiche, chetoni;

  • equilibranti: sesquiterpeni e lattoni;

  • stimolanti: monoterpeni, alcoli, acidi, aldeidi aromatiche, ossidi, fenoli.


Per utilizzare l'aromaterapia, servono metodi di assunzione o applicazione. Le tre principali tecniche di utilizzo degli oli essenziali sono la diffusione ambientale, il contatto con la pelle e l'ingestione. In tutti casi l'olio essenziale passa nel sangue e quindi raggiunge l'intero organismo.


Diffusione ambientale

Si effettua con diffusori realizzati in diversi materiali, muniti di una vaschetta che si riempie di acqua a cui si aggiungono alcune gocce di olio essenziale o di miscele di oli essenziali, dopo aver acceso l'apposita candelina o il diffusore elettronico sonico. La dose standard si ricava in base alle dimensioni dell'ambiente. Se la stanza misura 10 m2, si metteranno 10 gocce nel diffusore con candelina e 5 gocce nei diffusori sonici elettronici. La durata di accensione dipende dall'olio ma in genere il tempo di diffusione è pari a circa 20 - 30 minuti.


Inalazioni

Quando impieghiamo un olio essenziale in questa modalità, dobbiamo distinguere tra inalazioni umide e inalazioni secche. Le prime sono anche conosciute come suffumigi. Si aggiunge una sola goccia di olio essenziale per volta in una ciotola di acqua calda, si avvicina il capo coperto da un asciugamano e si respira inalando i vapori per 5 - 10 minuti. Per le inalazioni secche invece, si versano 1 o 2 gocce di olio essenziale su un fazzolettino e si annusa.


Massaggio o frizione

Per il massaggio aromatico o la frizione si diluiscono gli oli essenziali in un olio vegetale (jojoba, mandorle, nocciolo,...) e poi si applicano sulla pelle. La diluizione dipenderà dall'olio essenziale impiegato, anche perché certi oli essenziali possono essere dermocaustici o fotosensibilizzanti.


Bagni

Gli oli essenziali utilizzati nei bagni devono prima essere emulsionati. Si prepara una ciotola di ceramica con 1 cucchiaino di sale marino integrale, si aggiunge 1 cucchiaino di olio di jojoba e poi le gocce di olio essenziale. Prima ci si immerge nell'acqua e poi si versa il composto aromatico. La temperatura dell'acqua non deve essere troppo alta e il bagno durerà circa 20 minuti. Per una vasca di circa 100 litri di acqua, si utilizzano da 6 a 20 gocce di olio essenziale a dipendenza dell'olio e questo senza aggiunta di bagnoschiuma.


Maniluvi e pediluvi

Per i maniluvi o pediluvi, in una ciotola con circa 250 ml di acqua, si aggiunge da 1 a 3 gocce di oli essenziali. Si immergono le mani o i piedi per circa 10 minuti.


Doccia

In doccia si versano 2 o 3 gocce di olio essenziale su una spugna che viene passata sul corpo mentre scorre il getto d'acqua.


Compresse aromatiche

Le compresse aromatiche si preparano riempendo una ciotola di ceramica con acqua, si aggiungono da 4 a 8 gocce di oli essenziali, si agita e si immerge un panno fino a completo assorbimento, si strizza leggermente e si applica sulla zona da trattare. Queste applicazioni possono essere calde o fredde. Dopo averle posizionate, si coprono con un asciugamano asciutto e si lasciano finché si raffreddano (calde) o raggiungono la temperatura corporea (fredda).


Somministrazione orale

La somministrazione orale si effettua versando gli oli essenziali in sostanze che fungono da vettori: un cucchiaino di miele o succo d'acero, oppure sciroppo o olio, sul pane oppure si aggiungono a tinture madri o gemmoderivati. Non tutti gli oli essenziali possono essere assunti per via orale. Il dosaggio varia a seconda degli oli essenziali utilizzati e delle problematiche da trattare. È una via di somministrazione che va assunta unicamente sotto controllo del vostro terapista specializzato in aromaterapia.


Con questo articolo, l'obbiettivo era portare un po' più di chiarezza su uno strumento affascinante, potente, complesso, e dalle mille attenzioni da considerare con l'utilizzo degli oli essenziali a livelli terapeutico. In prossimi articoli, mi piacerebbe anche dettagliare qualche olio essenziale per vedere assieme come utilizzarli singolarmente o in sinergia.


Gli oli essenziali sono complessi e per questo motivo, consiglio di affidarvi a un terapista esperto in materia, in quanto certi errori di utilizzo con gli oli essenziali possono portare anche a conseguenze gravi.


A disposizione per domande.


N. M. V.


 
 
 

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