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Campi elettromagnetici, 5G, radiofrequenze,... cancerogeni sì o no?

Tutti noi siamo giornalmente confrontati a campi elettromagnetici. Chi per ragioni di lavoro, chi per svago o chi senza nemmeno volerlo.


Ma questo "bombardamento" frequenziale che riceviamo giornalmente, che impatto ha sulla nostra salute, sulla salute degli animali e su quelle delle piante? Se prendiamo le frequenze emesse dall'imprescindibile 5G, cosa scopriamo? L'immissione nell'ambiente delle radiazioni 5G comporta un aumento dell'inquinamento elettromagnetico di fondo che desta parecchia preoccupazione. Tra l'altro, si vedono spuntare come funghi queste antenne cosi particolari (a forma di scatoloni rettangolari) un po' ovunque. Qui a Lugano, ne ho visto anche sui tetti di certi palazzi abitativi. Già le radiazioni delle telecomunicazioni a radiofrequenza sono state classificate nel 2011 come possibile cancerogeno (L'OMS ha classificato i campi elettromagnetici (radiofrequenze) come possibile cancerogeni per l'uomo | Associazione AMICA (infoamica.it)). Si è notato un aumento del glioma, più comunamente chiamato tumore al cervello, in relazione all'uso del telefono cellulare e del wireless.


Riporto qui di seguito ulteriori studi che dimostrano a prova di quanto affermato dall'OMS nel 2011, la prova causale di possibili tumori:


Questi studi sono stati fatti con il 2G e 3G. Questo significa che le frequenze erano molto più basse di quelle attualmente utilizzate ossia il 4G e 5G.

Sulla tossicità di queste radiazioni esiste una corposa bibliografia scientifica. Gruppi di scienziati indipendenti hanno pubblicato delle revisioni scientifiche della letteratura che sono disponibili su questi siti:


Le nuove reti 5G utilizzano frequenze tra 28'000 e 34'000 MHz e tra 60'000 e 78'000 MHz, funzionando con sistemi di irraggiamento nominati "beam forming" che sono chiamati a organizzare il segnale elettromagnetico attraverso dei fasci direzionali per i quali non esistono ancora dei criteri di misurazione certa tali da garantire che non si superino i limiti di esposizione previsti dalla legge.


Parte delle frequenze usate dal 5G hanno minore lunghezza d'onda e vengono definite "millimetriche". Non sono stati fatti studi biologici su queste frequenze che ne dimostrino l'innocuità. La ragione ci direbbe di aspettare d'installare la rete 5G prima che vengano fatti studi sul rischio sanitario e ambientale per la salute dell'uomo, della fauna e della flora.


L'unico studio su queste onde millimetriche è l'interessamento della superficie dell'epidermide in particolare le ghiandole sudoripare che hanno una conformazione elicoidale e che per la loro conformazione sembrano delle antenne riceventi del segnale 5G (The electromagnetic response of human skin in the millimetre and submillimetre wave range - PubMed (nih.gov)). Visto che accanto a queste ghiandole risiedono anche le terminazioni nervose del tatto, le quali sono collegate al sistema nervoso centrale, si può supporre che un segnale 5G sulla pelle possa comportare un coinvolgimento dell'intero organismo attraverso la stimolazione nervosa periferica, ma serve ulteriore ricerca per stabilirlo.


Attualmente, i dati sull'innocuità del 5G mancano. Sta avvenendo una sperimentazione del 5G tecnologica ma anche sanitaria, ossia sulla salute pubblica, soprattutto perché oltre alle radiazioni del 5G, ci sono anche quelle della telefonia mobile che vengono sommate, perché il 5G ha caratteristiche di pulsazione polarizzazione, diverse dall'attuale telefonia perché utilizza onde millimetriche delle quali si conoscono poco gli effetti biologici.


Tutto questo è facilmente "controllabile" con la kinesiologia. Qualora un test kinesiologico viene fatto con strumenti irradianti quali telefonini, chiave elettroniche,... sulla persona, il test non risponde, accompagnato da ipotono muscolare.


Qualche consiglio per ridurre l'esposizione alle onde elettromagnetiche:

  • Apparecchi come PC, tablet o cellulare andranno attaccati tramite cavo ethernet alla rete internet senza utilizzare il wifi.

  • Se proprio non si può fare a meno del wifi, accenderlo unicamente quanto strettamente necessario.

  • Utilizzare il cellulare solo in caso di necessità/urgenza, tenendolo spento o in modalità aereo quando non viene utilizzato.

  • Durante le telecomunicazioni con il cellulare, non metterlo vicino all'orecchio ma utilizzare le cuffiette CON il filo.

Diverse patologie, anche gravi, possono dunque essere la risultanza di delle onde elettromagnetiche.


Mi tengo a disposizione per eventuali ulteriori chiarimenti.


N. M. V.




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